La cremazione è un’antichissima pratica, ancora molto diffusa in alcuni Paesi asiatici, che tuttavia in Occidente ha visto un lungo periodo di oblio. Questa consiste nel bruciare il corpo di un defunto e di raccoglierne le ceneri e, in base alle indicazioni fornite dallo stesso defunto precedentemente o dai suoi parenti, custodirle all’interno di un’urna oppure disperderle in luoghi cari prescelti. Se la cremazione a Roma o nella Grecia antiche era una consuetudine assai diffusa, con la nascita e l’espansione della religione cristiana questa ha iniziato ad essere sempre meno praticata, in quanto in contrasto con la convinzione della resurrezione del corpo e del suo successivo ricongiungimento con l’anima. Tuttavia, dopo un lunghissimo periodo di oblio in cui tale pratica era pressoché scomparsa in Occidente, negli ultimi secoli si è registrato un lento ma costante ritorno a questa, sebbene con diverse limitazioni, soprattutto in Italia.
E proprio nel nostro Paese sono stati diversi i personaggi celebri che hanno scelto di essere cremati, anziché sepolti in maniera tradizionale. Diversi ad esempio gli scrittori, come Luigi Pirandello, che dopo anni di peripezie e di lontananza dalla sua Sicilia (per molto tempo le sue spoglie furono conservate presso il cimitero romano del Verano), finalmente è ritornato nel suo luogo natìo. Altra scrittrice illustre cremata è Elsa Morante, le cui ceneri furono sparse nel mare antistante l’isola di Procida. Rito tuttavia che valse al suo esecutore, l’amico Carlo Cecchi, problemi con la giustizia, in quanto a quel tempo lo spargimento delle ceneri era vietato.
Un politico illustre che ha effettuato tale scelta è Antonio Gramsci, fondatore del partito comunista italiano, le cui ceneri si trovano dal 1938 all’interno del cimitero acattolico di Roma, accanto a tanti altri grandi personaggi celebri. Anch’esso cremato ed illustre, ma in tutt’altro ambito, è Cesare Musatti, considerato il padre fondatore della psicanalisi italiana e autore di diversi libri, anche di letteratura, uno dei quali gli valse perfino il prestigioso premio Viareggio.
Ad essere cremati comunque sono stati anche tanti divi del mondo del cinema, dello spettacolo e, in generale, della cultura italiana. Tra questi possiamo annoverare diversi cantanti: i compianti ed amatissimi Pino Daniele, Lucio Battisti, Claudio Villa, Mia Martini e Fabrizio De André, la cui urna cineraria è conservata nel cimitero genovese di Staglieno, non lontano dalle piazze e vie celebrate nelle sue canzoni.
Diversi anche i personaggi cinematografici e teatrali che hanno scelta la cremazione. Tra i primi possiamo annoverare un pilastro del “neorealismo” italiano, come il celebre regista Luchino Visconti, oppure gli attori Silvana Mangano e Walter Chiari. Tra i secondi invece il regista triestino Giorgio Strehler.