L’asma rappresenta una malattia di tipo allergico estremamente diffusa tra la popolazione mondiale. L'asma è una malattia cronica complessa che va curata regolarmente con una terapia farmacologica specifica. Nel bambino viene in genere consigliata una terapia per via inalatoria, mediante aerosol o con bomboletta spray e distanziatore. Si ricorre al cortisone per bocca solo eventualmente durante la fase acuta. A causarla, nella stragrande maggioranza dei casi, è la reazione immunitaria smodata messa in atto dall’organismo quando entra in contatto con alcuni allergeni come ad esempio la polvere o i pollini. In questi casi, infatti, le immunoglobuline di tipo E presenti nel sangue del soggetto allergico arrivano a valori decisamente fuori dalla norma fornendo una preziosa indicazione sull’eventuale presenza della malattia.
Molto spesso, però, tale patologia insorge in età pediatrica rendendo di fatto complicato formulare una diagnosi chiara e definita.
La diagnosi è particolarmente difficile per il bambino di età inferiore ai due-tre anni. In genere, il medico avanza solo un'ipotesi diagnostica, per esempio nel caso che entrambi i genitori siano allergici o asmatici, ma per la conferma non basta, ovviamente
L’asma nei bambini presenta infatti sintomi iniziali che non sono necessariamente esclusivi di questa malattia. Fino ai 3 anni di vita, infatti, sintomi come il respiro sibilante e la tosse possono rappresentare il primo campanello d’allarme dell’insorgenza dell’asma ma anche la normale conseguenza di banali infezioni respiratorie di tipo virale, molto frequenti a quell’età poiché il sistema immunitario del bambino è ancora immaturo e rappresenta quindi un facile bersaglio per batteri e virus di vario genere.
Solitamente una vera diagnosi di asma nei bambini è effettuabile dallo specialista dai 5 anni in su. A quest’età, infatti, sintomi ricorrenti come tosse stizzosa, respiro sibilante, fiato corto e sensazione di oppressione al petto sono più facilmente inquadrabili come conseguenza di un vero e proprio attacco allergico.
La probabilità che insorga l’asma nei bambini in presenza dei sintomi sopra indicati cresce ulteriormente se a sua volta uno dei genitori è soggetto asmatico o se il piccolo soffre già di qualche allergia o presenta respiro sibilante anche in assenza prolungata di raffreddore.
Fortunatamente l’asma nei bambini può essere ben gestito seguendo le eventuali indicazioni farmacologiche dello specialista ed evitando accuratamente l’esposizione incontrollata agli allergeni verso i quali il paziente ha mostrato elevata sensibilità.
È importante, infine, che il personale scolastico sia informato della patologia così da poter somministrare, ove necessario, l’apposito prodotto spray broncodilatatore per fronteggiare un’eventuale crisi.