La provincia di Caserta è nel difficile stato di dissesto finanziario da circa due anni, ovvero dal Dicembre del 2011. Con “dissesto finanziario” s’intende una condizione economico-politica di un comune, di una provincia o di un ulteriore ente pubblico territoriale, per cui il medesimo non è in grado di attingere alle proprie casse e alle proprie finanze senza doversi preoccupare delle spese imminenti e dei numeri relativi ai lavori pubblici, agli appalti e via dicendo: una vera e propria bancarotta, che ha costretto l’intera provincia di Caserta a chiedere supporto logistico ed economico al Governo centrale a Roma.
Cosa comporta il dissesto finanziario per il cittadino e la piccola azienda?
L’organico civile della provincia difficilmente potrebbe avvertire il problema causato dal dissesto finanziario, poiché gli effetti risulterebbero sopiti nella scarsa efficienza dei servizi pubblici, nella produzione e costruzione di nuove aree, nella qualificazione di zone degradate e, in generale, nella “ricchezza” percepita nei comuni della provincia. Il privatista, d’altro canto, è più consapevole del problema, poiché mentre nelle aziende pubbliche è lo Stato ad occuparsi degli stipendi, delle condizioni di lavoro e del fabbisogno dei dipendenti, nella piccola o media azienda privata il disagio giace nella domanda di domanda e offerta del lavoro: ciò si applica per qualsiasi tipo di azienda e attività, dai piccoli impresari dell’artigianato, ai manifatturieri di prodotti per la grande industria, al settore che coinvolge i traslochi nella provincia di Caserta: dal capoluogo ai comuni più periferici, si è palesato che i dati parlano chiaro e la stessa provincia di Caserta, negli ultimi anni, è risultata una delle più povere dell’intera nazione, una statistica che spinge gli abitanti ad emigrare in zone più facoltose del campano, del laziale o del molisano, o addirittura a spingersi verso il settentrione italiano, abbandonando la propria terra a favore di una maggiore stabilità degli organi pubblici interessati; qualità che, purtroppo, la provincia casertana non possiede.
Il numero di chi, invece, ha deciso di trasferirsi all’intero della provincia, è sempre piuttosto esiguo e coinvolge, per i pochi che affrontano la sfida, per lo più il capoluogo o i comuni centrali maggiormente abbienti. Questa difficile condizione lacera le aziende di traslochi che si ritrovano a scontrarsi con una modica mole di clientela.
Le medesime difficoltà combaciano con quelle che attività di diversa tipologia son costrette a ritrovarsi al cospetto. La soluzione al dissesto finanziario è ancora in fase di elaborazione, il debito è estremamente alto e la provincia sembra stentare ad alzarsi sui propri piedi, motivo per cui sarà – ed è già stato – necessario ancora per molto un intervento del governo per il risanamento delle casse provinciali.